VBE: il calore attivo nei trattamenti corpo

VBE: il calore attivo nei trattamenti corpo

Quante volte ti è capitato che una cliente abbia tollerato poco il calore di un trattamento corpo rimodellante?

 

Oppure ti è mai capitato, al contrario, che altre clienti pensino che, non avvertendo calore, il trattamento che stai eseguendo non sarà poi così efficace?

 

E’ giunto il momento di parlare di VBE!

 

Analizziamo insieme cos’è realmente il calore che viene avvertito durante un trattamento corpo ed impariamo a gestire gli appuntamenti con le nostre clienti più esigenti.

vbe calore trattamenti corpo

Molte tue colleghe mi hanno chiesto qualche chiarimento in più in merito a questo composto pseudo-misterioso: il VBE ovvero Vanillyl Buthyl Ether, il responsabile dell’intensa sensazione di calore che sviluppa a seconda della concentrazione.

Le caratteristiche del composto sono molto tecniche… ma seguimi e capirai l’utilità di questo attivo all’interno di alcuni prodotti corpo professionali.

 

ANALIZZIAMO INSIEME

Il VBE è un composto sintetico che, all’interno della sua struttura molecolare, possiede un insieme di atomi che formano una particolare struttura detta gruppo vanillile.

Anche la vanillina della pianta di vaniglia contiene il gruppo vanillile e lo stesso si può dire di tutti i composti appartenenti alla famiglia dei vanilloidi (senza entrare troppo nello specifico, si tratta di recettori presenti sulla pelle e sulle mucose).

Tra questi vanilloidi, la capsaicina è la molecola responsabile della sensazione di calore e bruciore (quella, per intenderci, che avvertiamo mangiando il peperoncino).

Il gruppo vanillile della capsaicina è riconosciuto da un recettore prodotto da cellule sensoriali specifiche denominato TRPV1 (Transient Receptor Potential). Questo recettore comunica al nostro cervello la sensazione di calore.

 

Ma non solo!

vbe

Questo recettore, una volta attivato, oltre a comunicare questa sensazione di calore al cervello, libera anche altre molecole nelle immediate vicinanze.

Si tratta di molecole che a loro volta fungono da messaggeri (tra cui CGRP), creando determinate reazioni nelle cellule limitrofe.

CGRP è una proteina che vanta di una forte attività vaso-dilatatoria, quindi in grado di stimolare la micro-circolazione.

Per effetto poi dell’irrorazione sanguigna che ne deriva, si crea un aumento effettivo della temperatura del tessuto che ne favorisce il nutrimento.

La capsaicina è molto efficace nel creare questo processo e quindi può causare facilmente irritazione e bruciore.

Per questo entra in gioco VBE, composto sintetico in grado di attivare il recettore TRPV1 e indurre questo stesso processo senza essere però irritante. Agisce cioè in modo più delicato rispetto alla capsaicina procurando una sensazione di calore.

 

Quindi l’aggiunta di questo composto all’interno di un prodotto, non è solo per creare un effetto sensoriale positivo e di attività sulla cliente ma, in funzione della sua attività vaso-dilatatoria, stimola irrorazione e nutrimento.

 

Ma c’è di più!

 

Si è osservato inoltre che l’attivazione del recettore TRPV1 è in grado di favorire il metabolismo degli acidi grassi.

Ora ci è ben comprensibile capire perché un attivo di questo tipo è tanto efficace nei prodotti contro gli inestetismi della cellulite.

 

Semplificando:

vbe

VBE = Vanillyl Butyl Ether: composto che

  • Attiva il recettore TRPV1 delle cellule sensoriali favorendo micro-circolazione e metabolismo degli acidi grassi
  • Si comporta come la capsaicina, ma a differenza della stessa, risulta più delicato e quindi non irritante.

 

La mia considerazione?

La natura è meravigliosa e ci insegna moltissime cose… mettendoci mano a volte si perfezionano!

Gabriela

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